La Corte costituzionale ha dichiarato la illegittimità costituzionale, per eccesso di delega legislativa, del d.lgs. 4 marzo 2010, n.28 nella parte in cui ha previsto il carattere obbligatorio della mediazione.
È quanto reso noto attraverso un comunicato stampa pubblicato nel sito istituzionale della Consulta.
Il D.l.gs 28/2010 si era proposto l'obiettivo di deflazionare il contenzioso attraverso un istituto che rendeva obbligatoria la mediazione in determinati tipi di controversie.
Il presidente dell'OUA ha espresso la sua soddisfazione per una decisione che costituisce una grande vittoria anche per i cittadini e che mette fine a un "meccanismo perverso che, oltre che limitare l'accesso alla giustizia, avviava un processo di privatizzazione di un diritto sancito dalla nostra Costituzione".
Secondo De Tilla questo è il momento di approfondire il confronto e puntare "su sistemi moderni di soluzione alternative alle controversie, con criteri di qualità e rigore e senza dissimulate privatizzazioni dei diritti".
Il Ministro della Giustizia Paola Severino, dal suo canto fa notare che la sentenza ha dichiarato l'illegittimità solo di una parte del provvedimento e che resta comunque la mediazione facoltativa in relazione alla quale probabilmente si punterà su degli incentivi.
Secondo la nostra visione, questa sentenza tutela esclusivamente alcune categorie professionali (ad esempio quella degli avvocati) e getterà ancora più nel caos i cittadini che, in un modo o nell'altro, attendono invano giustizia entro i tempi della loro esistenza in vita...
Insomma, nuova grande vittoria delle lobby e, anche questa, una vicenda del tutto italiana.
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