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Aggiornamento obbligatorio e mercimonio CFP PDF Stampa E-mail

Scritto da per. ind. Loris Batacchio   
Domenica 27 Febbraio 2022 17:33

Com'è ben noto, il D.P.R. 137/12 prevede che tutte le professioni regolamentate siano soggette all'obbligo della Formazione Continua al fine di mantenere o migliorare la propria qualificazione professionale di ciascun iscritto. L'unità di misura della Formazione Continua è il Credito Formativo Professionale (CFP) che ciascun professionista deve possedere ogni anno nella misura di almeno 30 CFP, pena la sospensione dall'albo professionale.

Tale principio è sacrosanto, incontestabile e ribadibile, tuttavia -come spesso accade in questo Paese- se al nobile principio è associato un utile, il tutto si trasforma in un lucroso affare. Ed è proprio quello che sembra stia accadendo un pò a tutte le categorie professionali ordinistiche che, perduto il controllo sul potere di "congruità" delle parcelle (esercitato a titolo oneroso) si sono viste elargite dal legislatore un vero e proprio business dei CFP.  Un affare talmente in espansione che gli ordini provinciali che contano migliaia di iscritti non potevano gestire, tant'è che hanno creato delle "fondazioni"...  non proprio di fratellanza universale, ma che continuano a spuntare come funghi.

Ma chi paga tutto questo? Ovviamente l'iscritto all'albo professionale, che oltre ad elargire un contributo d'iscrizione che ammonta tra i 100 e 300 €, deve pure farsi carico annualmente di pagare per i CFP di mantenimento iscrizione albo (30 CFP). I prezzi di tali CFP professionali variano tra i 60 ai 300 € (dipende dagli ordini professionali, non si considerano le società private di erogazione!).

Non solo, ma una categoria professionale (no periti industriali!), ha pure introdotto una vergognosa gabella per la sola trasmissione, da parte dell'iscritto, dell'autocertificazione dei 15 CFP dovuti all'attività professionale o equivalente svolta. Auspichiamo che tale esempio non venga emulato!

Se poi un iscritto ad un albo professionale ha anche l'iscrizione nell'elenco dei professionisti antincendio è messo anche peggio, poichè deve fare 40 ore specifiche di aggiornamento quinquennale che non sempre gli ordini di alcune categorie accettano anche come aggiornamento d'iscrizione se non effettuato in loco da propria struttura. I prezzi di tali ore formative antincendio variano tra gli 80 e i 500 € (dipende dagli ordini professionali, non si considerano le società private di erogazione formativa che praticano prezzi stratosferici).

Se poi un iscritto a un albo professionale ha anche l'iscrizione nell'elenco dei tecnici competenti in acustica è messo pure peggio, poichè deve fare 30 ore specifiche di aggiornamento quinquennale che non sempre gli ordini di alcune categorie accettano anche come aggiornamento d'iscrizione se non effettuato in loco da propria struttura. I prezzi di tali ore formative in acustica variano tra i 120 e i 500 € (dipende dagli ordini professionali, non si considerano le società private di erogazione formativa che praticano prezzi stratosferici).

In verità, alcuni ordini provinciali (di diverse categorie) si sono organizzati per far fronte direttamente a tutti gli oneri economici formativi, sollevando i singoli iscritti da tale incombenza, soluzione non secondaria in questa epoca di pandemia in cui il lavoro libero professionale era già in profonda crisi. Ma gli altri? Qualcuno aumenta ogni anno i prezzi infierendo sulle già pessime condizioni del malcapitato professionista. Insomma, ogni categoria fa un pò come crede, svincolata da qualsiasi regola prestabilita e ciò riteniamo costituisca una evidente condizione di pericoloso arbitrio lucroso contro la quale IL LEGISLATORE DEVE INTERVENIRE!!!!

Dunque, il legislatore DEVE finalmente fissare per gli iscritti agli albi professionali:

  • il diritto a potersi aggiornare presso il proprio ordine di appartenenza, anche in modalità telematica sincrona/asincrona, e l'obbligo per ogni ordine provinciale ad organizzarsi in tal senso;
  • il diritto al riconoscimento illimitato delle ore di aggiornamento svolte presso qualsiasi altro ordine purchè attinenti l'attività professionale oggetto d'iscrizione;
  • un tetto di limite spesa pro capite di max 0,50 €/CFP*anno per aggiornamento professionale (eventualmente già compresi nella retta annuale);
  • un tetto di limite spesa pro capite di max 1,00 €/ora per aggiornamento elenchi speciali;
  • azzeramento di tasse e diritti eventualmente pretesi da ordini locali o consigli nazionali su autocertificazioni e dichiarazioni che riguardino la formazione obbligatoria dell'iscritto.

Nel contempo vanno adeguatamente fissati i limiti ai compensi per i docenti dei corsi, sia liberi professionisti che funzionari dei VV.F., da porre a carico dei singoli ordini.

Si chiede troppo di regolamentare ciò che sembra stia diventando un affare che stuzzica tanti... troppi appetiti?

 

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