Segnaliamo gli sprechi.... Stampa

Scritto da Redazione   
Giovedì 03 Maggio 2012 06:43

Con la spending review il Governo è intervenuto analizzando le voci di spesa delle pubbliche amministrazioni, per evitare inefficienze, eliminare sprechi e ottenere risorse da destinare allo sviluppo e alla crescita. La razionalizzazione e il contenimento dei costi sono infatti fondamentali per garantire, da un lato il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, dall’altro l’ammodernamento dello Stato e il rilancio il circuito economico.

Nel complesso, la spesa pubblica “rivedibile’’ nel medio periodo è pari a circa 295 miliardi di euro. A breve termine, la spesa rivedibile è notevolmente inferiore, stimabile in circa 80 miliardi. Nell’attuale situazione economica, il Governo ha ritenuto necessario un intervento volto alla riduzione della spesa pubblica per un importo complessivo di 4,2 miliardi, per l’anno 2012, al quale tutte le amministrazioni pubbliche devono concorrere.

Questo importo potrebbe servire, per esempio, a evitare l’aumento di due punti dell’IVA previsto per gli ultimi tre mesi del 2012. Una riduzione di 4,2 miliardi, da ottenersi in 7 mesi (1° giugno-31 dicembre 2012) equivale a 7,2 miliardi su base annua e corrisponde perciò al 9% della spesa rivedibile nel breve periodo (80 miliardi).

La riduzione, non lineare ma selettiva, sarà realizzata potenziando la linea di risparmio seguita dal Governo nei primi mesi di attività: ad esempio i risparmi (per oltre 20 milioni di euro) prodotti dalla Presidenza del Consiglio grazie alla diminuzione delle consulenze e ai tagli all’organico, la riduzione degli stipendi dei manager pubblici, i tagli sui voli di stato e sulle “auto blu”, la soppressione di enti, o la riforma delle province (in allegato al comunicato stampa la sintesi dei tagli effettuati). Questa sezione ha lo scopo di illustrare la spending review, quanto è stato fatto finora e i progressi che si attendono per i prossimi mesi.

Tutti i cittadini, attraverso il modulo “Esprimi la tua opinione”, hanno la possibilità di dare suggerimenti, segnalare uno spreco, aiutando i tecnici a completare il lavoro di analisi e ricerca delle spese futili.

 


 

Facciamo un piccolo esempio riferito al ns. microcosmo. Uno a caso: Ordini professionali. Ricordiamo che sono attualmente inquadrati quali "enti di diritto pubblico". E' vero che questi non hanno trasferimento di fondi dallo Stato, ma gli esami di abilitazione (e non solo) costano allo Stato un bel pò di risorse. E ai cittadini? Facciamo due conti. I periti Industriali iscritti all'albo sono circa 50000. Considerando una quota media pro capite di € 160,00 = 8 milioni di €/anno. Per avere quale servizio, quale qualità e quale tutela? A ciò non sommiamo le somme pagate dai praticanti e dai candidati agli esami di abilitazione. E' d'altro canto vero che occorre regolamentare cautelativamente le professioni, ma siamo certi che il sistema delle "istituzioni" private (vedasi ns. vecchia proposta) pagando meno del 50 % di quota/anno non sia decisamente migliore di quello ordinistico attuale basato sul "potere temporale"?

Proporzioniamo questo banale esempio per il numero di corporazioni ordinistiche italiane e per il numero di persone iscritte... Vengono fuori una, due, tre e molte più finanziarie... Se questo non è uno spreco...

 

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