L'abilitazione all'esercizio della libera professione Stampa

FAQ
Mercoledì 08 Febbraio 2012 18:50

L'abilitazione all'esercizio della libera professione consiste in un esame di Stato che si svolge in sessione annuale presso un I.T.I.S. o Università scelta dal MIURST (in genere, nei mesi di ottobre-novembre) comprendente tre prove: due scritte ed una orale. Dai contenuti strettamente specialistici e professionali l'esame di abilitazione è aperto a coloro che, in possesso di un diploma di maturità tecnica o diploma di Stato di perito industriale (quindi, fino all'a.s. 2013/2014) abbiano almeno uno dei seguenti requisiti:

  • abbiano prestato, per almeno tre anni, attività tecnica subordinata, anche al di fuori di uno studi tecnico professionale con mansioni proprie della specializzazione relativa al diploma; (*)

oppure

  • abbiano frequentato una apposita scuola superiore biennale diretta a fini speciali, finalizzata al settore della specializzazione relativa al diploma; (*)

oppure

  • abbiano compiuto un periodo biennale di formazione e lavoro con apposito contratto presso uno studio tecnico professionale con mansioni proprie della specializzazione relativa al diploma; (*)

oppure

  • abbiano prestato un periodo di pratica biennale durante il quale il praticante perito industriale abbia collaborato all'espletamento di pratiche rientranti nelle competenze professionali della specializzazione relativa al diploma. (*)

Coloro i quali sono invece in possesso:

  • del diploma universitario (D.U.) in Edilizia; Ingegneria logistica e della produzione; Ingegneria meccanica; Ingegneria delle telecomunicazioni; Ingegneria energetica; Metodologie fisiche; Analisi chimico-biologiche; Chimica; Informatica; Ingegneria aerospaziale; Ingegneria chimica; Ingegneria dell'automazione; Ingegneria delle materie plastiche; Ingegneria elettrica; Ingegneria elettronica; Ingegneria informatica; Scienze e tecniche cartarie; Tecnologie alimentari. Vedi Tabella

oppure

  • della laurea triennale (L) in una delle seguenti classi: classi 4, 7, 8 (sezione edilizia); la classe 9 (sezione elettronica e telecomunicazioni); la classe 10 (sezioni: elettrotecnica ed automazione; costruzioni aeronautiche; cronometria; industria cartaria; industrie cerealicole; industria navalmeccanica; industria ottica; materie plastiche; meccanica; metallurgia; tessile con specializzazione produzione dei tessili; tessile con specializzazione confezione industriale; termotecnica); la classe 16 (sezione: industrie minerarie); la classe 20 (sezione tecnologie alimentari); la classe 21 (sezioni: chimica conciaria; chimico; chimica nucleare; industria tintoria); la classe 23 (sezioni: arti fotografiche; arti grafiche); la classe 25 (sezioni: energia nucleare; fisica industriale); la classe 26 (sezione informatica) e la classe 42 (sezione disegno di tessuti). Vedi Tabella

oppure

  • della laurea magistrale (LM), specialistica (LS) o quinquennale vecchio ordinamento (DL) in una delle discipline individuate dal MIUR equivalenti a quelle delle lauree di primo livello. Vedi Tabella

ai sensi degli artt. 8 e 55 del dPR 328/01 possono accedere all'esame di stato di perito industriale laureato previo svolgimento di un tirocinio semestrale.

A questi ultimi, ai sensi del citato dPR, spetterà -una volta abilitati- il titolo di PERITO INDUSTRIALE LAUREATO.

I testi delle prove degli esami di abilitazione all'esercizio della libera professione di perito industriale -di tutte le specializzazioni- sono disponibili nell'apposita sezione del sito www.periti-industriali.com

Leggi anche: competenze professionali.

(*)NOTA: l'articolo 9, comma 6, della legge n. 27/2012 (decreto liberalizzazioni), ha introdotto il tirocinio di una durata massima di 18 mesi. Pertanto, tutti i periodi di praticantato sopra esposti, dovranno essere ricondotti a 18 mesi.

Il diploma di perito industriale verrà accettato per l'iscrizione nel registro dei praticanti presumibilmente non oltre il 2020 (si sta attendendo decreto ministeriale in G.U.).

 

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