Il CdA di Fondoprofessioni ha deliberato la pubblicazione dell'Avviso Sociale.

Il bando finanzia attività formative rivolte in via esclusiva a donne, giovani, lavoratori provenienti da una medesima area geografica o operanti in contesti di criticità economica.

Fondoprofessioni attraverso il Bando Sociale intende, dunque, finanziare interventi formativi di riequilibrio nel settore delle professioni e nelle aziende.

Non stiamo a fare le pulci a tutte le voci del bilancio di esercizio 2011, anzi abbiamo già ringraziato, deferenti, il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali per averci degnato, finalmente di vedere pubblicati i consuntivi, assoluta novità del massimo consesso.

Ce ne basta una di voce (non meglio precisata), a pag. 10: Attività Istituzionale Consiglieri.

Salta subito all'occhio il controsenso di responsabilità dettato dai venti di crisi di questi anni che ha fatto incrementare del 55% tale voce rispetto a quella dell'anno precedente.

Non parlo di bruscolini, ma di ben € 586'142,04 che diviso per 11 (il numero di consiglieri) fa: € 53'285,64/annui per ciascun consigliere, anche se è d'uopo ritenere che la ripartizione non sia in realtà equa ed omogenea per i consiglieri e risulta difficile pensare che il solo presidente abbia necessitato di questa somma per le proprie "attività istituzionali"...

Ma, a parte il presidente di cui conosciamo (dai giornali) l'energica attività, gli altri consiglieri, qualora vi abbiano concorso, per costarci oltre € 50'000 annui in che modo rappresentano utilmente la nostra categoria?

Inoltre, saremmo curiosi di conoscere le spese legali sostenute dal CNPI (nel 2011 oltre € 140'000,00) a cosa sono servite e, soprattutto, se hanno portato frutti alla tutela di categoria, nonché il nome dei consulenti legali al soldo del CNPI.

Legittimi dubbi, ma chissà perchè presumo che rimarranno tali... oppure si potrebbe tentare di chiederlo ai diretti interessati.

"Dai rappresentanti dei professionisti la richiesta di ridurre i componenti degli organi collegiali". Leggi l'articolo.

Ogni tanto qualcuno si sveglia e recrimina qualcosa di giusto. Ora tocca ai sindacati.

Tuttavia, a nostro avviso, il problema non è nel numero dei componenti degli organi collegiali, ma nelle somme erogate a loro dagli enti di previdenza a titolo di rimborso spese.

Dato che nessun medico prescriverebbe in ricetta al proprio paziente: "...si consiglia l'elezione presso...", sarebbe davvero opportuno che cominciassero a eleggersi alle diverse cariche persone sprovviste di senso degli affari e maggiormente orientate, con il civico senso della rappresentanza e del sacrificio, a poter dimostrare le spese sostenute limitatamente ai viaggi nei soli giorni delle riunioni con un tetto massimo prestabilito.

E' chiedere troppo?

Abbiamo già dato notizia della pubblicazione e dell'entrata in vigore, a partire dal 15 agosto 2012, del D.P.R. 137/12 sulla cosiddetta riforma degli ordinamenti professionali che, a nostro avviso è stata assolutamente stravolta rispetto alle premesse iniziali di questo governo che intendeva addirittura abolire gli ordini professionali.

Da questo riordino ritengo che gli ordini e i collegi escano addirittura rafforzati, con la reiterata illimitata durata dei consigli in carica e la possibilità di gestire direttamente e indirettamente la polizza di rischio civile obbligatoria e la formazione continua.

Insomma, la storia si ripete, anzi si amplifica in barba ai moniti del Consiglio d'Europa e di quelli dell'antitrust.

Degna di rilievo nel citato DPR 137/12 è la istituzione dei consigli di disciplina.

Se la "rosa dei candidati" a tale funzione è proposta dal consiglio dell'ordine, evidentemente il legislatore intende velatamente o furbescamente aumentare il numero dei consiglieri con lo status di "assessori", magari scelti tra quelli trombati alle elezioni.

Ritengo che questa sia una lezione di pessima politica italiota travestita da democrazia e basata su una invenzione fascista (quella degli ordini) che oggi fa troppo comodo a tutti, destra e sinistra !

Bel futuro ci attende!

Le sorprese per noi non finiscono proprio mai.

Nonostante che FIDPI (periti-industriali.com):

1. sia una comunità virtuale e una risorsa spontanea, messa a disposizione dei periti industriali e di altre categorie di tecnici del settore che vogliono aderire volontariamente;
2. disponga che l'amministratore del sito e i componenti del gruppo di coordinamento dedichino il loro tempo (sottratto alle loro famiglie e alla loro professione) per continuare ad assicurare ininterrottamente risposte private via mail e informazione via portale anche durante il torrido periodo estivo;
3. metta a disposizione spontaneamente quanto sopra a costo zero per gli iscritti all'albo professionale dei periti industriali(*)

anche durante questo periodo di fine estate, il gruppo di coordinamento è ancora vessato da "controlli" e "accertamenti" su apparecchiature, dati ed altro tali da trasparire parvenza quasi di attività illecita, di stampo terroristico, quantunque tali controlli accertino continuamente situazione di piena regolarità.

Non sapendo cosa in realtà venga cercato e controllato, ci chiediamo se uno Stato di diritto (art. 21 della Costituzione) possa permettere reiteratamente tutto questo, avendo noi il massimo rispetto e spirito di collaborazione con le autorità preposte o se non sia il caso di iniziare, finalmente, a controllare le ragioni di chi tali "controlli" li sollecita...

(*) Il CNPI ha pubblicato i bilanci di esercizio. Da quello relativo al 2011 si evince (a pag. 9), tra l'altro che nell'anno:

Per carità, tutto legittimo da parte del CNPI ma la domanda nasce comunque spontanea: chi disturbiamo (e perchè?) dato che, per la gestione del nostro piccolo portale non graviamo nemmeno di un centesimo sull'iscritto all'albo e... non siamo nemmeno andati in ferie???