Bilancio 2017 tra fine ed inzio... Stampa

Articolo di: loris batacchio (username)
Scritto da Per. Ind. Loris Batacchio   
Sabato 30 Dicembre 2017 12:36

Anche questo 2017 se ne va via imponendo a ognuno di noi il rituale non sempre piacevole di guardarsi indietro e di tracciare il bilancio che per la maggior parte di noi potrebbe essere tutt'altro che esaltante.

La crisi perdurante nel nostro Paese ci evidenzia una situazione che (contrariamente a quello che racconta ISTAT e il governo uscente) ha determinato e continua a causare notevoli danni e sofferenze al sistema produttivo e, quindi, anche alle professioni ingegneristiche le quali -anche a causa di una incontrollata liberalizzazione del mercato - soffre di una gara al ribasso sulle prestazioni mai vista prima, che definire mercanteggio umiliante è grottesco.

Forsennata o perlotmeno inadatta è, a mio avviso, l'ostentata miopia della politica economica e monetaria europea che evidentemente mal si adatta al tessuto sociale e lavorativo del nostro Paese il quale, a questo punto -mi chiedo- che convenienza trova a continuare il suo percorso nell'UE a tali condizioni di continua soggiacenza delle regole tedesche che sta mettendo la gente allo stremo? Dovrebbe spiegarlo la politica che eleggiamo e ci rappresenta se davvero tutela la Nazione. So di non essere condiviso da tutti su questo pensiero, ma le condizioni di vita di tanti colleghi preparati, passati dal benessere alla semipovertà in meno di un decennio fa prevalere in me la parte populistica.

Dove attualmente vivo, in Francia, la situazione è un pò diversa, soprattutto alla luce del fatto che, almeno economicamente, questo Paese si autoregola con una certa rigidità nazionale rispetto alle regole dettate da Berlino. Infatti da 7 anni, giocoforza, ho fatto scelte professionali nuove, lontano dalla mia terra, ma comunque legato alla mia storia di perito industriale, di fondatore, al mio ruolo che mi vede da ormai 20 anni legato al gruppo di coordinamento FIDPI.

crescita del PIL, mappa dell'Europa

La crescita del PIL pro capite negli ultimi 20 anni in Italia è stata quasi zero, +1,8%, record negativo, il resto d'Europa ha fatto molto meglio. In figura, la mappa della crescita % del PIL dei paesi europei negli ultimi 20 anni, grida un allarme non più sottovalutabile per l'Italia che da tempo, ormai, raschia in fondo del barile. Qualcosa vorrà dire questa statistica fin troppo nascosta alla conoscenza di massa.

Veniamo al nostro bilancio 2017.

Professione

Reitero una riflessione già scritta in passato. Il rammarico per chi, come me ha superato i cinquant'anni di età e i trenta di professione, è solo quello di veder svanire un passato fatto sì di duri sacrifici, ma anche di grandi soddisfazioni delle quali, ormai, non si intravedono più nuove prospettive o valide alternative. E allora, a un'età che dovrebbe suggerire dinamiche più tiepide e meno stressanti, ci si vede invece costretti ad adattarsi a regimi lavorativi che stravolgono la vita propria e quella dei propri familiari, magari lontano dalle proprie radici e con una lingua straniera da imparare. E' d'uopo chiedersi: il futuro professionale di un italiano eccellente può ancora essere nel proprio paese? sinceramente non lo so. Ma questo è quello che dovrebbe chiedersi la politica ancora credibile alla luce di un fenomeno di emigrazione giovanile di cervelli che trova pochi precedenti.

Newsgroup e portale FIDPI

Il newsgroup free.it.discussioni.periti-industriali per quanto ancora esistente non è più supportato da circa 10 anni, iniseme alla quasi totalità degli altri, dalla maggior parte dei news server mondiali, ma il servizio reso da google via web è ancora molto efficiente.

I numeri del sito www.fidpi.it sono invece ben visibili e la quantità di utenti registrati in pochi anni la dice lunga sulla sua diffusione. Il c.d. nostro "bollettino di guerra" è decisamente pacifico per quest'anno:

  • 0 attacchi hacker (grazie ai nuovi sistemi di sicurezza adottati ed ai continui controlli esercitati);
  • 0 accertamenti subiti ed archiviati;
  • 1 denuncia sporta.

Sono state rivolte 4 istanze a gruppi parlamentari o deputati di varie forze di governo e/o opposizione. Solo esponenti del M5S ci hanno dato risposta.

Sono altresì state rivolte n. 2 istanze motivate e documentate al MIUR e all'ufficio libere professioni del MinGius, rimaste totalmente senza esito.

Il CNPI, ad eccenzion fatta per qualche suo componente agente a titolo puramente personale, ha a tutt'oggi ignorato ogni nostra iniziativa, attività o istanza. Stesso discorso per l'Eppi.

Devo comunque sottolineare che nel 2017, la statistica delle registrazioni al portale ha mostrato un calo di circa il 28 % rispetto alla media dei precedenti 5 anni.

Tuttavia, quello che insieme ai colleghi del gruppo lamentiamo maggiormente è una quasi totale assenza di iniziativa collaborativa. Il 99% di chi si registra lo fa per mera utilità  temporanea: scaricare temi d'esame svolti, documentazione utile, notizie non reperibili altrove ecc. Talvolta taluni dei neoregistrati lo fanno con mai temporanee (non ammesse e per questo vengono subito eliminati) o addirittura ci scrivono con tono di pretesa che decisamente mal si concilia con lo spirito della nostra iniziativa extraistituzionale e gratuita. Per cui, nessuno in questi ultimi anni ha collaborato in modo duraturo per mandare un articolo d'interesse, un tema d'esame svolto o un qualsiasi altro elemento di rilevanza comune. Così, evidentemente, non può continuare per la sopravvivenza dell'iniziativa! E quindi abbiamo unanimemente deciso di regolamentare i servizi. I download più richiesti (temi d'esame svolti, documentazione utile per la professione) da oggi potranno essere proporzionalmente scaricati solo da chi, registrato, avrà dimostrato di collaborare con questo portale devolvendo servizi analoghi: fornitura di un tema svolto inedito o un articolo redazionale. Stiamo valutando l'ipotesi di accettare collaborazioni esterne anche mediante l'introduzione di una modesta somma versata con PayPal a titolo di donazione all'editore, ma solo come ultima ed estrema ipotesi alternativa alle altre suddette. Ovviamente auspichiamo centralmente la collaborazione. Per questo aspetto occorrerà seguire il portale.

La prospettiva -qualora non trovassimo continuità collaborativa - non remota nel medio periodo, è la cessione del portale a società commerciali che già da tempo sembrano molto interessate ai suoi numeri. Non faremmo ciò di buon grado, ma per la naturale conseguenza del tempo che scorre e sottopone chi si adopera gratuitamente a sforzi personali ed economici non sostenibili in eterno. Credo che ciò sia facilmente comprensibile.

Prego tutti di evitare di scriverci se non proprio necessario e a rivolgersi agli organi istituzionali per le relative istanze, in quanto la nostra redazione di esperti è ridotta al minimo e, pertanto, non può essere garantita risposta.

Categoria professionale

Con la legge 89/2016 il titolo di perito industriale non appartiene più ai diplomati degli istituti tecnici ma solo ai laureati in possesso dei rispettivi titoli di cui al DPR 328/01. Peccato che il legislatore abbia "dimenticato" di precisare chi è in possesso dell'abilitazione e anche dell'iscrizione all'albo dei periti industriali senza quella laurea come debba essere definito. Silenzio assoluto anche dal vertice di categoria che almeno su ALBOUNICO dovrebbe specificare le caratteristiche di qualificazione degli iscritti (con o senza laurea), ma il tutto rimane senza iniziativa di chiarezza e soprattutto di incentivo per i giovani laureati a optare per l'albo dei periti industriali.

Infine, mi giungono preoccupanti e incredibili voci relative ad alcune pratiche adottate in alcune commissioni degli esami di abilitazione alla professione di perito industriale nelle quali sarebbero stati "omologati" o "fatti passare" titoli di istituto tecnico diversi rispetto a quelli previsti dalle disposizioni conosciute vigenti. So che in proposito è stata fatta da un ns. utente segnalazione ad una Procura della Repubblica e, quindi, attendiamo risvolti.

Bene al decreto di laurea professionalizzante recentemente varato dal MIUR, pensato anche per gli attuali iscritti che vogliono conseguire la laurea. Si attende la pubblicazione del regolamento in G.U. Una valida opportunità per i giovani iscritti.

Mi dispiace leggere in giro commenti frustrati, specialmente proprio da parte di giovani, dai quali sembra emergere che l'unica preoccupazione per la categoria sia la denominazione di "perito industriale". Quello di cambiare nome è l'ultimo, il più inutile dei problemi (ammesso ipoteticamente che sia tale)... Piuttosto, direi soprattutto ai giovani: siate orgogliosi di un titolo sfruttato dai nostri padri e nonni per ricostruire il nostro paese dalle macerie e, soprattutto, siate in guardia per far tutelare meglio le competenze insidiate da tutto e tutti anche con la scusa delle liberalizzazioni del mercato!

In una mail qualcuno mi chiedeva con rammarico se la funzione degli organismi notificati (dPR 462/01) non possa essere svolto (anche) dai professionisti in regola con le qualificazioni necessarie per le verifiche periodiche sugli impianti. Io credo di sì, anche perchè nel passato precedente a quel dPR erano spesso proprio i professionisti a farle quelle verifiche per conto di USL/ASL. Per cui bisognerebbe mettere a confronto le due situazioni per apprezzarne le differenze e trarne le conclusioni da porre all'attenzione del legislatore.

Infine, dei colleghi laureati in ingegneria civile iscritti nel nostro albo chiedono maggiore tutela e rispetto nel loro esercizio professionale. Infatti, alcuni uffici del genio civile non accettano pratiche (legge 1086/71) firmate da per. ind. edili anche se laureati, mentre accetterebbero quelle firmate dagli iuniores iscritti nelle sezioni B degli ordini degli ingegneri ed architetti. So che a tal riguardo esistono divese proposte di legge, ma credo che una maggiore flessibilità da parte di detti uffici debba essere invocata dalla rappresentanza di categoria, ovviamente, se sussistono le condizioni di legge per farlo dato che il titolo di studio posseduto dai laureati è il medesimo. Inoltre, al perito industriale per l'edilizia spetta: "...la progettazione e direzione di modeste costruzioni civili, senza pregiudizio di quanto è disposto da speciali norme legislative nonché la misura, contabilità e liquidazione dei lavori di costruzione". (art. 16, comma b del R.D. 275/29). Quindi riteniamo che la discussione possa essere avviata. Anche per questo, attendiamo risvolti.

Nelle disposizioni di legge di fine anno dovrebbe essere ricompreso anche l'equo compenso applicabile anche alle professioni ingegneristiche. Speriamo che così si possa attenuare il fenomeno di assalto umiliante che si sta facendo alle professioni tecniche. Certo, le commissioni disciplinari avranno di contro molto da lavorare, ma è il prezzo che bisogna pagare per il male che sta togliendo la dignità professionale a chi lavora con coscienza.

Con questo termino e desidero ringraziare i colleghi del gruppo di coordinento FIDPI per il lavoro svolto e formulare a loro, ma soprattutto a tutti voi che ci seguite l'augurio di un 2018 migliore pieno di salute e prosperità...

 

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