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Albo unico: il presidente del CNPI parla per chi? PDF Stampa E-mail

Scritto da Adespotos   
Venerdì 04 Maggio 2012 11:23

Continua la polemica sull'ordine unico che tra non molto dovrà essere varato dalla fusione di Geometri, Periti Agrari e Periti Industriali. Continua perchè il presidente del CNPI, con un articolo pubblicato sulla solita pagina del venerdì (pagata dagli iscritti all'albo) ribadisce una posizione che non è certo quella dei geometri e de periti agrari, ma solo quella sua e, purtroppo, della maggior parte dei presidenti dei collegi territoriali, ma non quella dei periti industriali stessi (almeno quelli che ci contattano)...

In sintesi, il veterano presidente del CNPI insiste ossessivamente sulla volontà di tirare dentro il futuro albo i laureati triennali, con competenze e titolo differenziato rispetto a quelli dei diplomati. In poche parole: sezione A e B anche nel futuro albo, secondo il presidente, anche con poteri amministrativi privilegiati per i laureati.

Ho già definito autolesionistico tale intento non fosse altro che proprio non si intravede alcun vantaggio per noi e soprattutto perchè, in tal modo, s'importa una guerra ridicola in corso in certi albi con spregevoli esempi di classimo di fantozziano stampo razzista.

Le tre categorie interessate hanno 83 anni di storia e godono di un indiscutibile ruolo storico svolto nella vita economica e sociale di questo Paese. Il DPR 328/01 ha sicuramente coniato nuovi baronati, dissapori, scontri e nicchie con l'introduzione di sezioni all'interno degli albi e, mi chiedo, allora dov'erano l'attuale Presidente e i sui pupilli all'epoca per evitare questo scempio? A vaga memoria, ricordo che non fu nemmeno facile far digerire a certe categorie l'introduzione nel loro albo di sezioni e settori, tant'è che per i primi, passarono mesi d'indugio, per i secondi, s'inventarono un questionario, ad uso degli iscritti ante 2001, con le preferenze di settore (civile, industriale, informazione, a scelta multipla, esclusivamente discrezionale), senza alcuna preclusione per il titolo posseduto.

Vero è che le attuali categorie del futuro albo sono destinate all'estinzione, ma non per questo devono ipotecarsi l'integrità morale per passare da una condizione di totale autonomia a una di sudditanza verso soggetti che non hanno alcuna storia, affinità e, talvolta rispetto con la nostra cultura e professione. Parecchi professionisti periti industriali sono laureati e anche chi non lo è ha superato almeno un BIENNIO di pratica professionale ed un Esame di abilitazione e chi fa la libera professione dimostra la propria competenza sul campo dignitosamente e ogni giorno.

Mi chiedo ancora: perchè non lasciare la possibilità attualmente offerta dal dPR 328/01 di scelta di transito dei laureati, MA CON COMPETENZE E TITOLO IMMUTATI rispetto ai diplomati? Così verrebbe salvaguardata la "conservazione della specie" in cambio di un'autonomia che altrove non c'è e probabilmente non ci sarà mai con le sezioni...

Non condivido l'affermazione del presidente quando esclude categoricamente la possibilità di modifica delle competenze attuali delle tre categorie. Le leggi le fa il parlamento e se questa istitutiva del nuovo ordine verrà varata, dovrà NECESSARIAMENTE prevedere delle specificità dato che i periti industriali edili / minerari / geometri e periti agrari hanno delle affinità che andrebbero colte e meglio esplicitate. E se qualcuno dovesse storcere il naso, si potrebbe pensare ad un tipo di formazione con esame presso una struttura estranea (università ecc.) per l'accertamento e il mantenimento dei requisiti professionali...

E per i periti industriali chimici, informatici e altri che non vengono menzionati nell'art. 16 del RDL 275/29 non sarebbe finalmente il caso di provvedere con un'articolata definizione in un settore di rispettiva competenza?

Inoltre, ricordo al presidente che i limiti dei periti industriali elettrotecnici, meccanici ed affini, sono contenute laddove non è richiesto "il calcolo infinitesimale". Forse anche questo andrebbe finalmente rivisto.

Per cui, a mio avviso, il sig. presidente anzichè scrivere "basta attacchi" dovrebbe pensare un pò di più alla categoria cui appartiene (ai diplomati) e alle competenze della stessa, DA RIMODULARE, meno risalto a pagamento sui giornali (che serve solo da vespaio) e lasciar finalmente perdere il futuro e le possibilità di chi è o si sente troppo in alto, per il semplice fatto che non ci riguarda !

I laureati? O consapevoli e contenti di divenire i futuri tecnici del nuovo ordine, con pari dignità o, cortesemente, fuori !!


Continua il passaparola di e-mail da inviare al CNPI in segno di protesta il progetto di istituzione di sezioni nel nostro albo con competenze e poteri speciali da attribuire ai laureati.

NO AI LAUREATI TRIENNALI NELL'ALBO UNICO !!!!

NON REGALIAMO 90 ANNI DI STORIA ED AUTONOMIA A CHI STORIA ED AUTONOMIA NON NE HA!!!!

Invitiamo tutti i colleghi, anche geometri e periti agrari, a spedirlo a proprio nome al Consiglio Nazionale dei Periti Industriali.

Il testo dell''Email (da copiare e incollare) è in fondo a quest'articolo.

 

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