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Praticantato perito chimico

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Praticantato perito chimico

Messaggioda michelef88 » 14/01/2015, 11:23

Buongiorno a tutti, mi permetto di chiedere un parere visto che il Collegio di Cremona non mi è di grande aiuto in tal senso... :roll:

Premesso che, da quanto ho capito, un perito chimico nuovo ordinamento potrebbe solo occuparsi di analisi ma non di progettazione d'impianti; detto ciò, a vostro giudizio, un diplomato perito chimico, qualora trovasse un progettista perito chimico industriale disposto ad accoglierlo come praticante, trascorsi i 18 mesi richiesti potrebbe avere i requisiti per accedere all'esame di abilitazione?

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Re: Praticantato perito chimico

Messaggioda RinBell » 14/01/2015, 16:49

michelef88 ha scritto:...un perito chimico nuovo ordinamento potrebbe solo occuparsi di analisi ma non di progettazione d'impianti
E' sconcertante dover sentire quali aberranti fantasiosità possa partorire la mente umana.... (di cui tu evidentemente non hai nessuna colpa).
A parte il fatto che l'RDL 275/29, all'art. 16, non può fare alcuna distinzione tra vecchio e nuovo ordinamento in quanto abbondantemente precedente, mi spieghi dove si parla di analisi? Le analisi non sono affatto contemplate dal regolamento. Vengono solo menzionate dal tariffario approvato con L. 146/57. E comunque sia chiaro che vecchio e nuovo ordinamento non hanno alcuna differenza tra loro nelle competenze. Le leggi dicono ciò e l'ultima è quella che ti ho citato. Il resto sono str...accia (carta).
michelef88 ha scritto:detto ciò, a vostro giudizio, un diplomato perito chimico, qualora trovasse un progettista perito chimico industriale disposto ad accoglierlo come praticante, trascorsi i 18 mesi richiesti potrebbe avere i requisiti per accedere all'esame di abilitazione?
Certo che sì, ma io rimango ancora più sconcertato. Ma hai parlato con un marziano per caso?
Sarebbe meglio utilizzare la dizione "perito industriale chimico" e non perito chimico.
saluti

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Re: Praticantato perito chimico

Messaggioda michelef88 » 14/01/2015, 23:01

Dunque...
Premesso che non ho parlato con marziani, venusiani né... lunatici, da alcuni anni tento di imboccare la strada del praticantato senza trovare chi sia disposto e/o abbia competenze adatte per avviare la procedura; detto in altri termini (parlo dell'area di Cremona), mi risulta vi sia soltanto UN perito industriale specializzato nella chimica che eserciti la libera professione, tutti gli altri sono lavoratori dipendenti - lo stesso dicasi per i dottori in chimica, mentre gli ingegneri sono un capitolo a parte visto che, in genere, si occupano di tutt'altro rispetto alla specializzazione di laurea.

Detto questo, avevo dato un'occhiata a codesto documento:

http://www.periti-industriali-forli-cesena.it/documenti/Mapp%20Prof.pdf

Al di là dei ruoli che potremmo definire di "coordinazione, direzione e consulenza", per i periti industriali nelle varie specializzazioni inerenti la chimica si parla prevalentemente di procedure di analisi o conduzione di processi chimici; progettazione no, almeno in forma esplicita, salvo un riferimento al "dimensionamento di massima" degli impianti e macchinari d'industria chimica.

Per assurdo, la "Progettazione, Direzione, esecuzione, verifica e collaudo di impianti dell’industria chimica inorganica, della preparazione e distillazione dei combustibili" e degli "impianti per le industrie della fermentazione chimico-alimentare" spettano ai colleghi del ramo "industriale", quindi alle specializzazioni inerenti meccanica, elettrotecnica, aeronautica, termotecnica, eccetera.

A proposito, d'accordo usare per esteso la dizione "perito industriale", ma il "capotecnico" dove lo vogliamo mettere, poverino? :D

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Re: Praticantato perito chimico

Messaggioda RinBell » 15/01/2015, 11:26

michelef88 ha scritto:Al di là dei ruoli che potremmo definire di "coordinazione, direzione e consulenza", per i periti industriali nelle varie specializzazioni inerenti la chimica si parla prevalentemente di procedure di analisi o conduzione di processi chimici; progettazione no, almeno in forma esplicita, salvo un riferimento al "dimensionamento di massima" degli impianti e macchinari d'industria chimica.
Il documento da te menzionato è una delle tante interpretazioni che il CNPI elabora di volta in volta in merito alle competenze professionali delle diverse specializzazioni. Infatti utilizza una denominazione di raggruppamento "Area" che che non è prevista da alcuna legge o regolamento pubblicato in G.U. In Italia le leggi le fa il parlamento (e non so se sia una fortuna) e il CNPI, massimo organo di rappresentanza di categoria, può solo esprimere meri pareri (a richiesta) che nel passato come oggi si sono solo rivelati controproducenti. Le uniche leggi che regolino le competenze sono quelle che ti sono già state menzionate.
A rafforzare ciò vi è anche il dato che il CNPI ha evidentemente già cambiato idea nel merito della nota da te citata orientandosi ora sulla delimitazione in sole tre aree di competenza (Civile, Industriale e Informazione).
Sai poi che cosa te ne faresti di un parere del CNPI in caso di controversia?
michelef88 ha scritto:Per assurdo, la "Progettazione, Direzione, esecuzione, verifica e collaudo di impianti dell’industria chimica inorganica, della preparazione e distillazione dei combustibili" e degli "impianti per le industrie della fermentazione chimico-alimentare" spettano ai colleghi del ramo "industriale", quindi alle specializzazioni inerenti meccanica, elettrotecnica, aeronautica, termotecnica, eccetera.
Sì ho visto, ma è un documento talmente improbabile che non ha convito nemmeno chi l'ha redatto. Infatti c'è "telecomunicazioni" nell'area industriale che secondo gli addetti ai lavori è tutto dire...
michelef88 ha scritto:A proposito, d'accordo usare per esteso la dizione "perito industriale", ma il "capotecnico" dove lo vogliamo mettere, poverino? :D
Il titolo professionale, secondo il RDL 275/29 si chiama "perito industriale". Il resto mettilo dove ti pare.
Saluti.

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Re: Praticantato perito chimico

Messaggioda michelef88 » 15/01/2015, 16:03

Resta il fatto che il Regio Decreto 275 del 1929 stabilisce che "Spettano ai periti industriali [...] le funzioni esecutive per i lavori alle [specializzazioni] medesime inerenti. Possono inoltre essere adempiute: a) dai periti industriali di qualsiasi specialità, per ciascuno entro i limiti delle medesime, mansioni direttive nel funzionamento industriale delle aziende pertinenti alle specialità stesse" e che la legge 146 del 1957 per i "periti chimici" (sic!) parla in modo esplicito del tariffario per le analisi chimiche ma non di altro.

La possibilità per i periti industriali specializzati nella chimica di progettare impianti chimici, dunque, per quel che vedo e intendo non è stabilita in modo certo.
Definire, per esempio, "semplici macchine" delle colonne di distillazione (che strettamente "meccaniche" non sono, tantomeno "elettriche") in tutta onestà mi lascia perplesso.

Risulta chiaro che la memoria m'avesse tratto in inganno circa questo dettaglio relativo ai diplomati del vecchio ordinamento, che svolgevano studi leggermente diversi da quelli nuovo ordinamento ma che, nei fatti, hanno esattamente le medesime competenze.


Ad ogni modo, se posso tornare all'argomento di partenza, un perito industriale specializzazione chimico presso chi (si legga: anche negli studi di colleghi d'altre specializzazioni? mi pare di no, ma chiedo comunque) e con che compiti potrebbe svolgere mansioni ritenute valide come pratica professionale, ammettendo di escludere il ruolo di tecnico analista? Anche progettazione di impianti antincendio, ad esempio?




(Nota a pié di pagina: riguardo al "capotecnico" - sul quale facevo soltanto una battuta di spirito; la "faccina" sorridente avrebbe dovuto darlo ad intendere - curiosamente non ho trovato una legge, decreto o quant'altro dove si stabilisca che sia da porsi a seguito di "perito industriale" nel diploma di Maturità. Che non fosse titolo professionale era fuor di dubbio, perbacco!)

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Re: Praticantato perito chimico

Messaggioda GZuncheddu » 23/03/2020, 8:53

Il perito industriale spec. Chimica può svolgere il tirocinio anche presso un dottore in chimica o biologia (ad esempio io l'ho fatto presso un laboratorio di analisi).
Ovviamente quello che farai ti darà delle competenze specifiche e verteranno sopratutto nell'esame orale, ma sarai comunque un perito industriale e pertanto risponderai alle già citate competenze.
Teoricamente perito industriale può lavorare su impianti che non richiedano il calcolo infinitesimale. Quello spetta agli ingenieri.
Detto fra noi, ciò che farai nel tirocinio non sarà prettamente inerente alla totalità della professione che andrai a svolgere.
Ad esempio io ho lavorato principalmente in analisi di laboratorio e campionamenti di matrice ambientale, durante il tirocinio. Però ora mi occupo anche di impianti di depurazione industriali, che durante il suddetto non ho mai affrontato dal punto di vista ingenieristico e dimensionale, ma solo per fare un campionamento In e Ux.
La professione e le competenze, al di là di qualunque documento, andrai a creartele tu col tuo sudore. La professione spazia veramente tanto ed è versatile e a volte i limiti non sono ben chiari.
Alcune specializzazioni si incontrano in determinati temi e anche alcuni albi professionali.
Ad esempio un Per ind. Chimico si troverà più volte all'incrocio con biologi e chimici, e pur avendo una leggera differenza in materia di "forza del timbro" (anche se le guerre tra le certificazioni dei diversi ordini non hanno mai fine), ti assicuro che le cose che potrai fare, da perito industriale, dipendono solo dalla tua creatività (e saperla applicare al contesto lavorativo) e dal tuo studio personale, al di là dei documenti. Non dimenticare di approfondire le tue conoscenze con corsi professionali e di tenerti sempre aggiornato riguardo le nuove leggi (che, per lo meno io so della mia specializzazione, non smettono mai di cambiare).

Il mio consiglio è si, di dare importanza alla carta (ed alle relative controversie che a volte ne escono fuori), ma fino ad un certo punto, quando si inizia a svolgere la professione. Le competenze di una persona sono in bilico tra i documenti ed il sapersi adattare creativamente alle restrizioni imposte dalle competenze, utilizzando la propria capacità professionale perché i documenti cambiano spesso, la professionalità no.

L'importante è far sempre bene il proprio lavoro con passione e attenzione.
Pertanto, rispondo per i nuovi tirocinanti che curiosamente capiteranno in questa discussione, la risposta è SI.
Puoi svolgere il tirocinio dovunque (nei limiti del regolamento, ovviamente). Che tu lo svolga in uno studio tecnico o in un laboratorio di analisi, alla fine pur sempre sarai un perito industriale.

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