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La legge Levi-Prodi e la fine della Rete

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La legge Levi-Prodi e la fine della Rete

Messaggioda RinBell » 19/10/2007, 20:34

Articolo tratto da www.beppegrillo.it

Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.
La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.
Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.
Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.

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Precisiamo che www.periti-industriali.com (gruppo di coordinamento FIDPI) dispone di un membro iscritto all'Ordine dei Giornalisti, ma dissente categoricamente da qualsiasi attacco alla libertà di informazione che ha permesso, negli ultimi anni a far crescere ed avvicinare anche una categoria come la nostra. Una legge del genere, se approvata, non è nè democratica nè progressista e in tal caso questo sito non avrebbe più ragione di essere. Chiediamo al senso civico e democratico di chiunque ci legge quotidianamente a ribellarsi contro questo ennesimo liberticidio ai danni delle nostre coscienze...
ultreriori info sul citato sito: www.beppegrillo.it

Per. Ind. R. Belluccio per il Gruppo di coordinamento FIDPI

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